Lettera Pastorale di Mons. Beniamino Depalma Arcivescovo, Vescovo di Nola

Guardare col cuore, guardare nel cuore: lo stile educativo, questo il titolo della lettera pastorale “indirizzata a tutti coloro che sono interessati alla sfida educativa”.
Un testo che giunge dopo due fondamentali momenti vissuti dalla Chiesa di Nola: l’Assemblea diocesana del 13 e 14 settembre, importante occasione di riflessione sulla vocazione educativa propriamente cristiana, e la conclusione liturgica della visita pastorale in tutte le comunità, celebrata il 30 novembre nella Basilica cattedrale di Nola.
“Anche quest’anno, – scrive mons. Depalma – dunque, non vi indico attività da programmare e compiere, organizzazioni da portare avanti, ma atteggiamenti da assumere che partono da un cuore che si interroga e vuole incontrare l’altro. L’altro riconosciuto come uno stimolo, un’esortazione, un richiamo, un’istanza, un volto che interroga”. Questi i punti affrontati:

Un progetto per imparare ad educare, partendo dai volti e per i volti, evitando formulazioni generiche.

Prima di tutto incontrare l’altro,fermandosi a guardare i volti, prendendo a cuore il problema specifico dell’altro.

Rinnovare lo sguardo per rigenerare l’altro, abbandonando ogni pregiudizio,puntando dritto al cuore dell’uomo perché sappia andare in mare aperto con le proprie forze.

Comunicare la propria fede, allenandosi a raccontare la propria storia con Dio usando parole umane ed evitando di cadere nel fatalismo e provvidenzialismo.

Servire davvero, curando la propria vita spirituale che consenta una vera empatia con l’altro, mettendo la legge dell’amore innanzi a qualsiasi altra legge.

Fare cultura per il bene comune attraverso l’impegno educativo, rendendo popolari i codici del diritto e del dovere, della giustizia e della legalità, innamorandosi dello studio e della formazione, dell’informazione e della capacità critica.

Formare gli educatori, lavorando sulle competenze spirituali, umane e relazionali, avvalendosi a piene mani di quelle realtà associative ed ecclesiali che hanno donato figure di santità alla Chiesa e al Paese.

Educare come Chiesa, cioé insieme, valorizzando gli organismi collegiali, attuando la corresponsabilità, stando insieme senza mortificare l’originalità di alcuno.

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